Il senso di colpa è un’emozione comune, complessa, apparentemente scomoda, ma molto importante.

Ci segnala quando le nostre azioni non sono in linea con i nostri valori o con quelli delle persone importanti per noi, fungendo da bussola interiore. Ma cosa succede quando questo “allarme” si trasforma in un peso paralizzante?

Spesso pensiamo al senso di colpa come qualcosa legato solo al passato, al classico “avrei dovuto fare ma non ho fatto”. In realtà, può tormentarci anche nel presente, con pensieri come “dovrei fare ma non sto facendo”, trasformandosi in una soffocante sensazione di inadeguatezza.

Alla base del senso di colpa c’è sempre il dolore, a volte accompagnato dalla rabbia.

Colpe nel passato

Quando il senso di colpa è legato al passato, riguarda scelte su cui non possiamo più intervenire. Può essere un singolo evento o una serie di errori che ci tormentano, aggravati dalla percezione di esserne irrimediabilmente responsabili.

Possiamo distinguere tra:

  • Rimorso: Nasce da un’azione (compiuta o mancata) che ha causato un danno a noi stessi o agli altri, o ha trasgredito regole morali importanti. Chi lo prova si sente pienamente responsabile.
  • Rimpianto: Si riferisce a qualcosa di incompiuto, a un obiettivo non raggiunto, a una soddisfazione mancata o a un’esperienza non vissuta pienamente. Qui il dolore è legato al “piacere mancato”, a volte un vero e proprio lutto per ciò che avrebbe potuto essere.

Superare i Rimorsi: Se la rabbia offusca il dolore del rimorso, il primo passo è liberarsene. Un esercizio utile è l’“epistolario della rabbia”: scrivere una lettera a sé stessi, riversando tutta la rabbia fino a sentirsi svuotati. Una volta placata la rabbia, emerge il dolore. Questo non si “sfoga” velocemente, ma va attraversato.

Per farlo, la “cronaca dei disastri realizzati” è una tecnica efficace: annotare quotidianamente e dettagliatamente, a ritroso, tutti gli errori e le loro conseguenze, senza mai rileggere. Questo porta ad accettare le proprie responsabilità e, a volte, a scoprire che le colpe non erano così gravi o totalmente proprie, trasformando la ferita in cicatrice. È fondamentale ricordare che i rimorsi più subdoli nascono anche quando siamo vittime di scelte altrui, ma ci sentiamo inspiegabilmente colpevoli (es. in caso di violenze o abusi); in questi casi, è cruciale restituire la responsabilità ai veri colpevoli.

Superare i Rimpianti: Il rimpianto nasce da ciò che “avremmo potuto fare ma non abbiamo voluto”.

Non c’è un danno causato, ma la sensazione che il presente sia peggiore di quanto avrebbe potuto essere. Si vive l’assenza di un’esperienza che, paradossalmente, si fa sentire fortissima (es. un figlio non avuto, un lavoro non accettato). Per superare i rimpianti, è essenziale perdonarsi per le mancanze passate.

A volte, richiede l’elaborazione di un vero e proprio lutto, come nel caso di una maternità desiderata e poi mancata. In questi casi, è vitale concedersi uno spazio quotidiano per vivere appieno il dolore, senza censura o razionalizzazione, per poi risalire alla luce e incrementare la propria resilienza. Una volta elaborati, i rimpianti diventano strumenti di crescita, svelando i nostri limiti e aiutandoci a non creare i rimpianti di domani.

Colpe nel presente

Alcune persone vivono immersi in un senso di colpa quotidiano, sentendosi continuamente “non abbastanza”, nonostante gli sforzi e i risultati. Tale pensiero viene vissuto come una sentenza emanata da un giudice interiore molto severo che persegue una perfezione irraggiungibile, trasformando ogni minima imperfezione in un’enorme colpa. Anzi, il tentativo di sfuggire a questi presunti sensi di colpa finisce per renderci realmente inadeguati, o farci percepire persino come “colpevoli”.

Spesso è il tentativo di aderire a elevatissimi standard sociali che vengono però “normalizzati” o a credenze rigide che abbiamo di come dovrebbe essere vissuta la vita che alimenta i giudizi negativi su noi stessi

A queste persone è fondamentale far sentire come, nel tentativo di evitare la colpa, stanno inconsapevolmente creando la loro immagine di colpevoli. Una volta interrotto questo circolo vizioso, si viene guidati ad accettare le proprie imperfezioni e a imparare il “sano egoismo”: solo chi sta bene con sé stesso è davvero in grado di far stare bene gli altri.

Lasciar andare rimorsi e rimpianti nel passato, accettare i nostri limiti nel presente e perdonarsi se si è commesso qualche errore sono i primi passi per vivere una vita libera da un opprimente senso di colpa.

Se la sensazione di colpa è troppo forte e continua, può esserti d’aiuto parlare con un professionista per gestire in maniera efficace questa emozione.

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