“Se dici le bugie ti si allunga il naso.”
Siamo cresciuti con questo monito, sviluppando una naturale avversione, in generale, per la menzogna.
Comprendiamo bene il dolore di chi subisce una bugia: ci aspettavamo che un partner fosse fedele, di ricevere quella promozione che ci era stata promessa, di uscire a cena con quell’amico che però all’ultimo “ha avuto da fare”.
L’istinto, in questi casi, è quello di demonizzare la bugia e il bugiardo.
Ma per la nostra salute mentale e relazionale, dobbiamo porci una domanda più scomoda: perché mentiamo?
La Bugia come protezione
La menzogna, spesso, non è un atto di pura cattiveria, ma una forma comunicativa volta a proteggere. Mentiamo a noi stessi e agli altri per difenderci dalla sofferenza che deriverebbe dal vedere la realtà senza filtri.
- Un partner chiede se pensiamo sempre e solo a lei/lui;
- Un amico chiede se lo troviamo davvero più “in forma”;
- Un figlio che ci chiede se il disegno che ha fatto ci piace.
In questi casi, se la risposta che vorremmo dare fosse davvero negativa, il rischio è di ferire irrimediabilmente qualcuno a cui non vorremmo fare del male.
Alcune bugie esistono perché non possiamo pretendere che tutti siano completamente onesti con noi (anche se lo gridiamo a gran voce), anche perché i primi a mentirci siamo proprio noi stessi!
Il limite della “Verità a Tutti i Costi”
Non ci sarebbe bisogno di mentire se potessimo tutti accettare che la visione romantica dell’amore è una condizione irrealistica, che in un colloquio di lavoro le persone vogliono essere assunte per ricevere uno stipendio, che in ogni gruppo di amici ci sono delle preferenze, che noi non siamo così belli, bravi e interessanti come ce lo raccontiamo, ecc…ecc..
Alcune idee sono difficili da accettare e mentiamo a noi stessi e agli altri per dare una speranza.
Il senso primario di queste bugie non è distorcere la realtà, ma salvaguardare la relazione.
Ciò che si comunica è che “non importa qual è la realtà o ciò che penso davvero, in questo momento voglio che tu sia felice”
È per questo che anche se i capelli sono venuti male potrai sentirti dire “stai benissimo” o se il piatto cucinato è venuto bruciato, qualcuno lo troverà “buonissimo” … stanno mentendo? Si, certo! Ma allo stesso tempo vogliono evitare di arrecarti un dolore e valorizzare la relazione.
L’aspetto egoistico dell’onestà brutale
In questo contesto, una persona che si vanta della sua onestà proclamando frasi come “io dico una sempre la verità” (anche negli esempi menzionati sopra) paradossalmente non si erge a maestro di virtù, ma fa trasparire una sua noncuranza verso l’aspetto relazionale.
Il messaggio di fondo è: io dico la verità, se ti fa male a me non interessa.
Gestire l’Illusione
Probabilmente proveremo sempre una certa avversione verso le bugie, ma, con il tempo potremmo abituarci un po’ di più all’idea che non tutte le menzogne sono finalizzate a ferirci e che, in alcuni casi, dovremmo non tanto rivolgere il nostro odio verso la bugia, ma riconoscere e accettare che spesso la relazione con noi stessi e gli altri si basa su illusioni rassicuranti che necessitano proprio delle bugie per darci la serenità che cerchiamo.
(Nei prossimi articoli, affronteremo la distinzione tra autoinganni inconsapevoli e menzogne dette con l’intenzione di ferire.)